Fabiola Zero è un’artista che lavora con diversi media tra cui installazioni, immagini digitali e scultura. La sua ricerca indaga le dinamiche di interazione tra comportamento umano e paesaggio urbano e naturale, per mostrare in che modo l’essere umano si relaziona con lo spazio e con la natura, attraverso un legame di dipendenza reciproca in continuo cambiamento.
il verbo restare non è all’infinito
2024
stampa vegetale su cotone, filo di nylon, alluminio
dimensioni variabili
Il paesaggio è il risultato di una cultura che ridefinisce di continuo la sua relazione con l’ambiente. È costituito da tre elementi essenziali: un soggetto, la natura e la relazione che si crea tra loro, in quanto nessun paesaggio può esistere senza incontro tra queste due entità. Il lavoro, attraverso la realizzazione di cinque teli caratterizzati da impronte di vari elementi vegetali, testimonia un paesaggio che troppo spesso risente in modo negativo delle attività antropiche, le quali minacciano di continuo la presenza stessa della natura.
quel che ho visto e sentito
2023
stampa su tessuto poly satin biologico, acrilico, legno
93 x 142,5 cm
La visione antropocentrica sposta l’attenzione sull’essere umano, ponendolo al centro dell’universo; una centralità che significa superiorità dell’uomo rispetto alla natura. Questo ha portato l’essere umano a mettere in atto azioni negative per l’ambiente, lasciando un’impronta ormai visibile. Ribaltare questa visione significa considerarci una parte del tutto, una mescolanza tra uomo e ambiente che comporta una relazione di interdipendenza. Attraverso la realizzazione di un telo stampato, il lavoro vuole mostrare come l’uomo, tramite le sue azioni, ha modificato l’armonia della natura.
ERRARE
2023
alluminio
6 x 50 x 0,5 cm
Il paesaggio ha la capacità di influire sul modo in cui le persone vivono e si muovono all’interno dello spazio, è equilibrio tra natura e cultura. Una relazione che comporta un’interdipendenza continua tra uomo e ambiente, dove l’uno agisce sull’altro e viceversa con un effetto che comporta cambiamenti globali che impattano su entrambi. Il lavoro, che consiste in una parola dal significato ambivalente, vuole sottolineare come il passaggio dell’uomo all’interno dello spazio apporta modifiche che si rivelano spesso negative per l’ambiente.
QUELLO CHE RESTA
2022
acrilico, legno
25 x 35 cm
I paesaggi sono sempre abitati e trasformati dalla presenza umana e la natura è spesso frutto della sua decisione; quando c’è, è perché l’uomo ha scelto di lasciarla. La realizzazione di una targa bianca che rende quasi invisibile la citazione vuole invece sottolineare la scarsità degli alberi all’interno delle città, la cui presenza impedirebbe al cemento di assorbire calore che viene poi disperso. Il lavoro vuole quindi mostrare quanto gli alberi siano fondamentali per la vita dell’essere umano all’interno dei paesaggi urbani.
tuttintorno
2022
resina epossidica
6 x 60 x 3 cm
Una parola dal significato ambivalente che parla di spazio, di persone e di come ci muoviamo nel mondo. In seguito ad un evento pandemico che ha trasformato il nostro rapporto abituale con gli spazi nei quali viviamo, il lavoro ci porta a riflettere su quanto è cambiato il nostro modo di pensare, agire e muoverci al loro interno. La trasparenza del materiale, che rende il lavoro quasi invisibile, vuole sottolineare questa nuova relazione precaria e in continuo cambiamento con gli spazi e con le persone e che comporta un adeguamento costante a ciò che ci circonda.
DI FIORE IN FIORE
2021
100 sfere in polipropilene
dimensioni variabili
Non esiste cibo che non provenga dal mondo naturale e la maggior parte della sua produzione a livello globale dipende dal lavoro di impollinazione delle api, senza le quali molti cibi non esisterebbero. Il lavoro mostra semplicemente un processo naturale, rendendo visibile un evento a rischio a causa dell’impatto negativo che le azioni antropiche hanno su di loro e che rappresenta il centro del rapporto simbiotico che lega l’uomo a questi piccoli insetti sociali.
FORME DELL’ABITARE
2020
acrilico, legno
20 x 40 cm
La quarantena è un periodo di isolamento che cambia il rapporto che si ha abitualmente con gli spazi che si vivono e si attraversano. Questi si riducono drasticamente, limitandosi al solo spazio della casa. In questa pausa antropica, l’ambiente esterno si trasforma e la natura inizia a muoversi liberamente, si riprende lo spazio lasciato libero dall’uomo. Le pareti della casa rappresentano i confini che ridisegnano lo spazio individuale all’interno di quello pubblico, uno spazio limitato e imposto.
MANGIAFUMO
2019
stampa fotografica
21 x 30 cm
Gli alberi hanno la capacità di ridurre la quantità di anidride carbonica nell’atmosfera e di purificarla. L’aria che respiriamo viene raffinata dagli alberi, è ossigeno espirato dalle piante. Se non potessimo respirare, non potremmo vivere. L’immagine creata attraverso la sovrapposizione di quella di un albero e di una raffigurante l’inquinamento atmosferico, vuole sottolineare il rapporto di interdipendenza tra mondo naturale ed essere umano.
FLORA
2018
stampa digitale su carta
13 x 13 cm
La vegetazione ha una diffusione spontanea e imprevista, è indipendente e ha una grande capacità di adattamento. Il lavoro vuole rendere evidente questo processo naturale e consiste in un erbario di parole, nel quale le piante scelte fanno parte della flora urbana che incontriamo quotidianamente. Attraverso l’uso del loro nome proprio, queste piante vengono presentate come esseri viventi che condividono lo stesso spazio dell’uomo, nel quale costruito e naturale sono componenti similari di un unico grande paesaggio.
FUORI LUOGO
2017
zerbino in fibra di cocco
40 x 70 cm
Il terremoto è un movimento naturale della terra che ricolloca l’uomo all’interno dello spazio e lo porta a ripensare il modo di abitarlo. Attraverso questo evento impossibile da controllare, la natura svuota i luoghi, costringendo l’uomo a un abbandono imposto e subìto. Il tappeto, come soglia di passaggio tra lo spazio della casa e quello della strada, diventa simbolo di esclusione. Così come il tappeto, lacerato al centro, perde la sua destinazione d’uso, allo stesso modo il terremoto priva l’uomo della possibilità di vivere certi luoghi.
TENERE INSIEME
2016
stampa su tessuto nautico, acrilico, legno
25 x 163 cm
La Pangea è l’immagine del supercontinente, metafora di unione e coesione tra tutti gli esseri viventi. Attraverso questa immagine, la Terra viene presentata come un ambiente comune da rispettare, per ricordare che anche l’essere umano ne fa parte, in quanto l’uomo vive e crea il paesaggio. La bandiera si presenta quindi come simbolo di comunità per condividere un senso di appartenenza a un gruppo sociale che sceglie di agire a favore di uno stato di armonia fra le persone e l’ambiente.
GIROTONDO
2015
acrilico, legno
20 x 35 cm
La settimana è composta da sette giorni e consiste in un periodo ciclico che si ripete. Partendo dall’analisi dell’origine dei loro nomi, il lavoro consiste nella realizzazione di sette targhe che suggeriscono diverse attività da svolgere in uno spazio all’aperto. Sono azioni che invitano a rallentare i ritmi frenetici e meccanici che caratterizzano i paesaggi urbani. Il lavoro, basandosi sull’idea di lentezza, ha l’intento di costruire una relazione positiva con gli spazi attraverso modi di vivere diversi.
GLI ALBERI SONO COME NOI
2014
stampa digitale su carta
30 x 40 cm
Due sezioni, quella di un albero e quella dell’uomo rappresentata dalla sua struttura ossea, mettono in relazione ambiente antropico e ambiente naturale, attraverso i due soggetti che più li rappresentano. Gli alberi sono esseri sociali che vivono in gruppi nei quali si aiutano a vicenda e sono in grado di comunicare tra loro tramite un proprio linguaggio olfattivo segreto. Attraverso il confronto tra queste due immagini, il lavoro mostra il legame e la somiglianza tra questa comunità molto ben organizzata e l’essere umano.
About
Nata a Roma il 28/03/1988
Vive e lavora a Roma.
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Il luogo è uno spazio organizzato in grado di costruire una rete complessa di possibili relazioni, nel quale persone, animali e piante vivono insieme costituendo comunità sociali distinte ma simili. È uno spazio mutabile e interdipendente da ogni contatto umano, costituito da paesaggi sociali, sempre abitati e trasformati dalla presenza dell’uomo e allo stesso tempo sempre diversi in funzione delle società che li hanno formati. Il comportamento umano, individuale e collettivo, si sviluppa sempre in relazione allo spazio. La mia ricerca rappresenta lo strumento antropologico attraverso il quale indagare le dinamiche d’interazione tra luoghi e persone. Un legame di dipendenza reciproca nel quale i tentativi dell’uomo di relazionarsi con lo spazio e con la natura portano a una continua variazione di equilibrio nel rapporto tra queste diverse entità.
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2024 - Partage, a cura di Alessandra Villa, in collaborazione con Paratissima, Fondazione Amleto Bertoni, Saluzzo
2023 - Stand-by. Il tempo dell’attesa, a cura di Gaia Ferrini, Paratissima Torino 2023, Torino
2022 - Malamegi Lab - Rome’22, 28 Piazza di Pietra - Fine Art Gallery, Roma
2015 - Coltivando Utopia, a cura di Bert Theis, Angelo Castucci e Sara Marchesi, Isola Pepe Verde, Milano
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2023 - Stand-by. Il tempo dell’attesa, a cura di Gaia Ferrini, Paratissima Torino 2023, Torino
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2022 - Finalista del Premio per l’Arte Contemporanea Lab - Rome’22, 28 Piazza di Pietra - Fine Art Gallery, Roma
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2020 -The Colouring Book, un progetto di Milano Art Guide, a cura di Rossella Farinotti e Gianmaria Biancuzzi, Milano
2020 - Assistente presso Fondazione VOLUME!, Roma
2019 - Percezioni #5 - Sogno 1: Archetipo del sé, performance di Reverie, Fondazione VOLUME!, Roma
2019 - Social Portrait, performance di Katriina Haikala, a cura di Riikka Vainio, in collaborazione con l’Ambasciata di Finlandia, Fondazione VOLUME!, Roma
2019 - Una giornata di performance a Roma, performer per "Improvvisazione libera" di Giuseppe Chiari, a cura di Massimo Bartolini, Maxxi, Roma
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2021 - Master in Graphic Design, ABC Formazione, Roma
2016 - Diploma di secondo livello in Arti Visive e Studi Curatoriali, NABA - Nuova Accademia di Belle Arti, Milano
2013 - Laurea di primo livello in Storia e Conservazione del Patrimonio Artistico e Archeologico, Università degli Studi Roma Tre, Roma